A differenza del Faro che è uno strumento posizionato in una torre, o in un edificio o in qualunque altro tipo di struttura, che emette luce con un sistema di lampade e lenti che debbono essere necessariamente luminosi, per poter essere visibili da alcune miglia di distanza.
Il dromo è un punto di riferimento artificiale che viene eretto sulla costa ove non esistono altri punti notevoli utili al riconoscimento ed al rilevamento nella navigazione costiera diurna, questo manufatto può avere forma di parallelepipedo, di colonna, di tronco di cono, di obelisco, oppure altre forme, ma deve comunque avere caratteristiche tali da poter essere scorto con facilità, da lontano, stando su una imbarcazione.
A volte i dromi sono posti in coppia (uno più in alto dell’altro) in modo da consentire a chi sta in mare di allinearli, determinando quindi la loro posizione in base alla retta che li congiunge ed è questo il caso dei dromi di Fornelli.
Prima di descrivere, dal punto di vista nautico, il “passaggio di Fornelli”, debbo premettere che solo le imbarcazioni con un pescaggio non eccessivo, possono pensare di affrontarlo, ed anche in questi casi la navigazione va programmata così da attraversare i Fornelli esclusivamente di giorno e in condizioni di calma di vento e di mare …. possibilmente a secco di vele.
Qualcuno, dei lettori più curiosi, si chiederà la ragione di questo nome.
Da dove trae origine il toponimo “Fornelli”.
Ho già ampiamente parlato dell’origine del toponimo, ma lo ripropongo sinteticamente per i lettori più distratti.
Il toponimo Fornelli
Nella accezione comune, il termine Fornelli è ormai divenuto usuale, qualche decennio fa il semplice richiamo al suo nome, suscitava foschi presentimenti, è stato oggetto di infuocate interrogazioni parlamentari, articoli di giornale, manifestazioni di protesta, ma partiamo dall’inizio, cioè dall’origine del nome.
Due coppie di dromi, indicati nelle foto dal satellite con dei quadrati (due rossi e due gialli), consentono di seguire gli allineamenti.
I dromi di Fornelli non sono molto grandi e sono chiaramente visibili solo quando si giunge nelle immediate vicinanze dell’accesso al canale. (Foto sotto)La foto a destra ritrae la coppia di dromi più occidentali (evidenziati con i quadrati rossi nella foto satellitare).
Nella immagine satellitare sono riportati i dromi e le linee di navigazione per transitare indenni nello stretto. L’imbarcazione, proveniente da “mare di fuori, seguirà la rotta evidenziata con la linea di colore rosso allineando i due dromi con il quadratino rosso, non appena vedrà allineati gli altri due dromi (gialli) proseguirà lungo quell’allineamento sicura di non incocciare in scogli affioranti o secche.
Segue, per completezza, l’immagine dei dromi riportata nel Bollettino degli Avvisi ai naviganti:
Il fondo del canale dei Fornelli è disseminato di relitti che spesso, con il gioco della correnti, riaffiorano all’improvviso. Nei tempi antichi e prima della costruzione di strutture complesse (chiamate in gergo marinaro dromi), posizionate stabilmente per indicare le rotte utili a non incappare negli scogli affioranti, si individuava il percorso esclusivamente con segnalazioni visive (fumo e luce).
Ovviamente, in assenza di energia elettrica, le segnalazioni venivano effettuate a mezzo di grossi bracieri, collocati nel luogo dei moderni dromi. Nei bracieri era fatta ardere legna in quantità sufficiente al tempo di avvistamento e di percorrenza dell’imbarcazione.
Questi bracieri, dai naviganti erano chiamati “i fornelli” e quindi, da questo tipo di segnalazioni, trae origine il toponimo.
L’immagine finale, di questa prima parte, è della Marina Militare Italiana.
Ma proseguiamo nella sintetica descrizione della Diramazione di Fornelli.
Durante la seconda guerra mondiale, come specificheremo in altro articolo, il fabbricato fu adibito a ricovero per i malati di turbecolosi “sanatorio giudiziario”, mentre negli anni settanta, ripetute e successive modifiche lo trasformeranno in carcere di massima sicurezza, in cui saranno ristretti anche detenuti delle Brigate Rosse.
Negli anni novanta Fornelli ha “ospitato” mafiosi sottoposti al regime del 41 bis.
La struttura è stata dismessa nel 1998 con il passaggio dell’isola al Ministero dell’Ambiente.
In questo articolo condenseremo tutte le notizie e le immagini del sistema di attraversamento del passaggio di Fornelli, di seguito due schemi per l’attraversamento sicuro del “Passaggio di Fornelli”.
Dall’articolo preesistente si è reso necessario stralciare la relativa storia della Diramazione di “Fornelli” cui è stato assegnato differente titolo, onde evitare l’appesantimento dell’articolo, così come tutte l’omissione sulle notizie e sui racconti del “Castellaccio” o “Castello dei Malaspina” o “Castello di Barbarossa” o quelli sulla Chiesa, sul Cimitero ed ancora sulla Diramazione di S. Maria, tutti argomenti che saranno oggetto di trattazioni successive nello stesso sito.
Aggiornamento del 02 settembre 2022.
Il Sig Piero Ajello, nei giorni scorsi ha inviato un suo reportage fotografico sull’isola dell’Asinara, prodotto in relazione al servizio di accompagnamento del personale del “Servizio Fari e del segnalamento marittimo della Marina Militare” che doveva procedere alla manutenzione straordinaria dei dromi collocati nel “Passaggio di Fornelli”
Questo ha consentito di poter offrire, ai nostri lettori, le immagini dei dromi scattate da distanza ravvicinata.
Le immagini sono state accompagnate dal testo che segue:


Oggi le fonti luminose sono state sostituite da fanali a cui, appunto ieri, è stata effettuata la necessaria manutenzione periodica.
Si è trattato di un’esperienza molto interessante per noi, ma anche impegnativa per riuscire a trasportare in luoghi veramente isolati e poco accessibili i mezzi e le attrezzature.
I paesaggi straordinari della parte meridionale dell’isola dell’Asinara ci ripagano comunque di tutti gli sforzi.
Rivolgo un grazie di cuore a Paolo Ajello e a tutto lo staff del Centro nautico Isola d’Ercole.
La storia di Fornelli