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I dromi di Fornelli

A differenza del Faro che è uno strumento posizionato in una torre, o in un edificio o in qualunque altro tipo di struttura, che emette luce con un sistema di lampade e lenti che debbono  essere necessariamente  luminosi, per poter essere visibili da alcune miglia di distanza.

Il dromo è un punto di riferimento artificiale che viene eretto sulla costa ove non esistono altri punti notevoli utili al riconoscimento ed al rilevamento nella navigazione costiera diurna, questo manufatto può avere forma di parallelepipedo, di colonna, di tronco di cono, di obelisco, oppure altre forme, ma deve comunque avere caratteristiche tali da poter essere scorto con facilità, da lontano, stando su una imbarcazione.

A volte i dromi sono posti in coppia (uno più in alto dell’altro) in modo da consentire a chi sta in mare di allinearli, determinando quindi la loro posizione in base alla retta che li congiunge ed è questo il caso dei dromi di Fornelli.

Prima di descrivere, dal punto di vista nautico, il “passaggio di Fornelli”, debbo premettere che solo le imbarcazioni con un pescaggio non eccessivo, possono pensare di affrontarlo, ed anche in questi casi la navigazione va programmata così da attraversare i Fornelli esclusivamente di giorno e in condizioni di calma di vento e di mare ….  possibilmente a secco di vele.

Qualcuno, dei lettori più curiosi, si chiederà la ragione di questo nome.
Da dove trae origine il toponimo “Fornelli”.
Ho già ampiamente parlato dell’origine del toponimo, ma lo ripropongo sinteticamente per i lettori più distratti.

Il toponimo Fornelli

Nella accezione comune, il termine Fornelli è ormai divenuto usuale, qualche decennio fa il semplice richiamo al suo nome, suscitava foschi presentimenti, è stato oggetto di infuocate interrogazioni parlamentari, articoli di giornale, manifestazioni di protesta, ma partiamo dall’inizio, cioè dall’origine del nome.

Golfo di Trieste - Dromo di Punta Sottile (Wiki)

Golfo di Trieste – Dromo di Punta Sottile (Wiki)

Due coppie di dromi,  indicati nelle foto dal satellite con dei quadrati (due rossi e due gialli), consentono di seguire gli allineamenti.

la collocazione deib domi sulle carte

la collocazione dei dromi sulle carte

I dromi di Fornelli non sono molto grandi e sono chiaramente visibili solo quando si giunge nelle immediate vicinanze dell’accesso al canale. (Foto sotto)fornelli_3_dromi_La foto a destra ritrae la coppia di dromi più occidentali (evidenziati con i quadrati rossi nella foto satellitare).
Nella immagine satellitare sono riportati i dromi e le linee di navigazione per transitare indenni nello stretto. L’imbarcazione, proveniente da “mare di fuori, seguirà la rotta evidenziata con la linea di colore rosso allineando i due dromi con il quadratino rosso, non appena vedrà allineati gli altri due dromi (gialli) proseguirà lungo quell’allineamento sicura di non incocciare in scogli affioranti o secche.

Segue, per completezza, l’immagine dei dromi riportata nel Bollettino degli Avvisi ai naviganti:dromi portolano

Il fondo del canale dei Fornelli è disseminato di relitti che spesso, con il gioco della correnti, riaffiorano all’improvviso. Nei tempi antichi e  prima della costruzione di strutture complesse (chiamate in gergo marinaro dromi), posizionate stabilmente per indicare le rotte utili a non incappare negli scogli affioranti, si individuava il percorso esclusivamente con segnalazioni visive (fumo e luce).

Ovviamente, in assenza di energia elettrica, le segnalazioni venivano effettuate a mezzo di grossi bracieri, collocati nel luogo dei moderni dromi. Nei bracieri era fatta ardere legna in quantità sufficiente al tempo di avvistamento e di percorrenza dell’imbarcazione.
Questi bracieri, dai naviganti erano chiamati “i fornelli” e quindi, da questo tipo di segnalazioni, trae origine il toponimo.
L’immagine finale, di questa prima parte, è della Marina Militare Italiana.

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Ma proseguiamo nella sintetica descrizione della Diramazione di Fornelli.

Durante la seconda guerra mondiale, come specificheremo in altro articolo, il fabbricato fu adibito a ricovero per i malati di turbecolosi “sanatorio giudiziario”, mentre negli anni settanta, ripetute e successive modifiche lo trasformeranno in carcere di massima sicurezza, in cui saranno ristretti anche detenuti delle Brigate Rosse.

Negli anni novanta Fornelli ha “ospitato” mafiosi sottoposti al regime del 41 bis.
La struttura è stata dismessa nel 1998 con il passaggio dell’isola al Ministero dell’Ambiente.

In questo articolo condenseremo tutte le notizie e le immagini del sistema di attraversamento del passaggio di Fornelli, di seguito due schemi per l’attraversamento sicuro del “Passaggio di Fornelli”.

dal golfo Asinara

il transito dal Golfo dell’Asinara

da mare di fuori

verso il Golfo

Dall’articolo preesistente si è reso necessario stralciare la relativa storia della Diramazione di “Fornelli” cui è stato assegnato differente titolo, onde evitare l’appesantimento dell’articolo, così come tutte l’omissione sulle notizie e sui racconti del “Castellaccio” o “Castello dei Malaspina” o “Castello di Barbarossa” o quelli sulla Chiesa, sul Cimitero ed ancora sulla Diramazione di S. Maria, tutti argomenti che saranno oggetto di trattazioni successive nello stesso sito.

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Aggiornamento del 02 settembre 2022.

Il Sig Piero Ajello, nei giorni scorsi ha inviato un suo reportage fotografico sull’isola dell’Asinara, prodotto in relazione al servizio di accompagnamento del personale del “Servizio Fari e del segnalamento marittimo della Marina Militare” che doveva procedere alla manutenzione straordinaria dei dromi collocati nel “Passaggio di Fornelli”

Questo ha consentito di poter offrire, ai nostri lettori, le immagini dei dromi scattate da distanza ravvicinata.

Le  immagini sono state accompagnate dal testo che segue:

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301608310_1105817280331998_315376733695505751_nIl nostro “Centro Nautico Isola d’Ercole” ha collaborato ieri con il “Servizio dei Fari e del Segnalamento Marittimo della Marina Militare” per la manutenzione straordinaria dei fanali collocati nei dromi (pilastri) del Passo dei Fornelli tra l’Asinara e l’Isola Piana.
Si tratta di un sistema di segnali marittimi importantissimo per chi naviga nelle acque del Golfo dell’Asinara perché permette l’attraversamento, in sicurezza del Passo dei Fornelli attraverso le imbarcazioni entrano nel golfo dell’Asinara, provenienti dal Mar di Sardegna e/o viceversa.
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I dromi sono dei pilastri, collocati in maniera tale che rispettando i loro particolari allineamenti si percorra il Passo, in realtà irto di scogli e di bassi fondali, in totale sicurezza.
301331187_1821811048159846_1084055526249693287_nE’ questo il sistema di navigazione ottico più preciso che esista, che viene utilizzato dalla notte dei tempi (preistoria) con l’ausilio di falò e simili.
Oggi le fonti luminose sono state sostituite da fanali a cui, appunto ieri, è stata effettuata la necessaria manutenzione periodica.

Si è trattato di un’esperienza molto interessante per noi, ma anche impegnativa per riuscire a trasportare in luoghi veramente isolati e poco accessibili i mezzi e le attrezzature.

I paesaggi straordinari della parte meridionale dell’isola dell’Asinara ci ripagano comunque di tutti gli sforzi.

Rivolgo un grazie di cuore a Paolo Ajello e a tutto lo staff del Centro nautico Isola d’Ercole.

La storia di Fornelli

carlo hendel

Carlo nasce nei primi mesi del '50 e trascorre la sua infanzia a Roma, nella zona centrale della capitale, a “due minuti a piedi” da Piazza di Spagna. Di padre polacco e con la mamma abruzzese, Carlo aveva un fratello in Polonia, ed ha tre sorelle: una in Polonia e due in Italia. All'età di 22 anni si trasferisce nel paesino abruzzese di Barete e vi svolge attività libero-professionale per circa dieci anni. Consegue la nomina, da parte del Ministero di Grazia e Giustizia, alla Direzione Agrozootecnica della Casa di Reclusione dell'Asinara, evento che lo farà incontrare con l'isola e con la Sardegna. Vive e lavora con passione all’Asinara, per circa cinque anni, dal 1982. Alla vigilia della trasformazione dell’isola in Parco, partecipa come coautore, al volume “ASINARA” Storia, natura, mare e tutela dell’ambiente (Delfino Editore 1993) curato da A. Cossu, V. Gazale, X. Monbaillu e A. Torre, per la parte riguardante la Storia agricola e l’ordinamento carcerario. ------------------------------------------------------------------------------ L'Asinara non sarà più dimenticata. Blogger dal 2000 sotto vari pseudonimi, e con svariati blog. Nel 2007 pubblica una nota "L'Asinara - La storia scritta dai vincitori" con la quale, per la prima volta, rivendica per l'isola il suo "diritto inalienabile alla storia". Nel 2016 pubblica questo portale personale investendo notevoli energie e risorse solo con l'intento divulgativo e per testimoniare la storia dell'isola senza preconcetti o preferenze, per tutti i periodi e le vicissitudini attraversati dall'Asinara. Prosegue la sua attività lavorativa prima a Castelfranco Emilia (MO), poi a Roma (D.A.P.) ed infine a Viterbo ove maturerà il tempo della agognata quiescenza. All'età di 59 anni la sua vita cambia in modo importante, ma non è questa la sede propria di siffatta narrazione. -------------------------------------------------------------------------------------- Si definisce, da sempre, un ecoagricoltore e ancora oggi, produce olio biologico extravergine di oliva per autoconsumo, coltiva il suo orto con metodi esclusivamente naturali ed alleva animali da cortile. Carlo spesso ama dichiarare di aver avuto cinque o sei vite, ora ha due splendidi nipotini ed un diavolo per capello! Il resto lo lasciamo ai posteri......

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