L’Asinara si era appena ripresa dallo stravolgimento, erano infatti trascorsi i primi 19 anni dal completamento dell’iter espropriativo per pubblica utilità decretato con Legge del 28 giugno 1885 da Re Umberto I°.
La Legge n° 3183 ripartì l’isola in due giurisdizioni delimitate da appositi confini (muri a secco, filo spinato e, lungo la viabilità, pilastri ancora in gran parte visibili).
Al Ministero della Marina competevano due differenti aree: la zona de “La Reale” (da Campu Perdu a Trabuccato compresi) destinata alla creazione della Staziona Sanitaria di Quarantena e l’area di Punta Scorno nella quale già esisteva sin dal 1854 il faro la cui costruzione fu sollecitata dal La Marmora.
Al Ministero dell’Interno (da cui, all’epoca, dipendevano direttamente le strutture di pena) competeva tutta la restante parte del territorio da utilizzare come Colonia Penale Agricola.
Nei primi anni del 1900 la Casa di Lavoro fu autorizzata ad occupare anche i tre Periodi della Staziona Sanitaria Marittima.
IL SERVIZIO POSTALE IN CARNEVALE CALA D’ULIVA, 18 –
Non è cosa nuova per noi,
lo sarà di certo per i lettori della Nuova ed anche di più per le autorità a cui spetterebbe. Ma la posta in carnevale vuol divertirsi.
Non è stato raro il caso che oggi arrivassero delle corrispondenze o pacchi postali che prima di giungere a Cala d’Olivo siansi voluti riposare dal mal di mare per tre o quattro giorni.
L’altro ieri però ne capitò una bella.
L’agente di custodia Canu incaricato per la posta, recossi a Cala Reale, venne qui aspettato da tutti che aspettavano notizie o perlomeno un qualche giornale.
Però con gran meraviglia si verificò il caso che la posta venne per la direzione e per qualche fortunato; fra li abbonati della Nuova uno solo fu fortunato.
Perché questo?
Nessun dubbio cade sul titolare della posta che anche lui forestiero fa del suo tutto perché il disbrigo postale avvenga regolarmente.
Ci è però una persona, un agente di custodia, che è incaricato del servizio postale, ed è la guardia Canu che vuole rendersi benemerito del ministero delle poste, come lo è del ministero degli interni e lo fù del ministero delle finanze quando ne faceva parte ..
S’invocano provvedimenti. – Tito
Si sottolineano le differenti modalità con le quali il giornalista denomina il paesello di Cala D’Oliva: nel titolo “CALA D’ULIVA“, nel testo “Cala d’Olivo“….. le idee non erano ancora chiare!
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Il secondo trafiletto riguarda l’eccezionale festa di carnevale organizzata a Cala Reale dai direttori Lomasti e Tansini in cui si è assistito alla magnifica quadriglia diretta dal Rag Tiberio:
FESTA DA BALLO FEBBRAIO 1904
CALA REALE (Asinara), 21
Ieri ebbe luogo al Palazzo della Sanità
una splendida festa da ballo, che con gentile pensiero offersero i signori direttori Lomasti e Tansini agli impiegati.
Come non si poteva dubitare la festa riuscì splendida; quasi tutti gli impiegati e le loro famiglie vi presero parte, anche per dimostrare ai gentilissimi e cortesi promotori della festa quell’affetto e ammirazione che ben si meritano.
Notai fra le signore, elegantissime: le Lomasti, Tansini, Penco, Tiberio, Forteleoni, Soano, Dadea e altre.
Fra le signorine: Corda, Penco, Scano, Cadeddu.
Le danze si protrassero animatissime per oltre cinque ore.
Riuscitissima la quadriglia, sotto la direzione del signor ragioniere Tiberio. Una festa splendida e indimenticabile.
Folletto
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*Nota Bio-bibliografica: Stefano Alberto Tedde (Sassari, 1977) Archivista, ha collaborato al recupero dell’archivio dell’Ex colonia penale di Tramariglio (oggi parco di Porto Conte) e dell’Asinara.
Collabora con vari istituti di ricerca e promozione del patrimonio culturale, dedicando particolare attenzione alla storia delle comunità rurali del Nord della Sardegna attraverso pubblicazioni e mostre documentarie.
Tra le sue pubblicazioni: Le carte liberate, viaggio negli archivi e nei luoghi delle colonie penali della Sardegna (Carlo Delfino ed., 2016); Un secolo di Bonifica Umana. Colonie penali e miglioramento fondiario nella Nurra di Alghero (1864-1962), (Carlo Delfino ed., 2016); “Ti sbatto in Archivio!”- L’esperienza di riordino dell’archivio della casa di lavoro di Tramariglio, in Salvati con Nome, a cura di S. Buzzelli e M. Verdone (Giappicchelli, 2018).
Nel 2014 ha collaborato, assieme a Daria Corrias alla stesura dell’audiodocumentario “Un archivio salvato. Il lavoro dei detenuti a Tramariglio” (Tre Soldi, Rai Radio 3).
(nota e immagine dal sito Sardinia Archeo Festival)