Coltivo sempre il dubbio se può mai essere che un video possa raggiungere discrete vette di espressione artistica, beh occorre specificare che credo, dipenda da un numero pressoché indefinito di fattori tra cui il soggetto, il tema di fondo, le immagini e i luoghi che si intendono porre come target dell’opera.
Poi ci sono i mezzi che si scelgono, ovvero la scrittura, fotografia, video, la rappresentazione teatrale, il cinema.
Ancora occorre accordare la composizione visiva con la voce narrante, che può essere anche costituita dal silenzio, o un sottofondo musicale, che siano i suoni della natura o prodotti dagli strumenti musicali.
Più volte ho espresso l’idea che l’isola dell’Asinara abbia, tra le sue caratteristiche peculiari, anche quella di esercitare un fascino attrattivo sulla qualità e lo spessore delle opere che la riguardano, pure quelle che la sfiorano tangenzialmente…
Quando poi le autrici sono tre bellissime persone che riescono naturalmente a coordinarsi e ad esercitare le proprie doti per suscitare sensazioni nello spettatore, allora il risultato appare scontato!
LE AUTRICI
Lucia Amato è una donna con capacità e doti innate di coinvolgere i sentimenti, attraverso abili parole, quasi fossero strumenti magici di una fata buona.
Nel progetto, che presento in questo sito, l’ideazione complessiva e le sequenze tematiche sono semplicemente il frutto di sensazioni che hanno realmente attraversato l’autrice.
Rita Vona è l’ideatrice ed organizzatrice dell’intero progetto, attraverso l’eccellenza sapiente dei suoi chiaroscuri, conferisce profondità agli oggetti inanimati e lo dimostra inanellando le magnifiche sequenze di questo video.
Tutte le immagini (sono purtroppo poche, quelle riportate in questa presentazione) sono filtrate attraverso l’obiettivo sensibilissimo dei suoi occhi, registrate dal cuore, con il risultato di ottenere accostamenti audaci e inediti.
L’affabulazione, avvolgente e sicura, di Alessandra Rozzo ci conduce per mano nei meandri più reconditi delle sensazioni.
Il testo del video:Un antico barattolo di latta è un piccolo forziere colmo di tesori.
Vorrei raccontarvi la storia del mio barattolo di latta.
Oggi ho ritrovato il tesoro di mia madre,
un barattolo di latta colmo di bottoni che lei, pazientemente, separava
dai vecchi indumenti di tutta la famiglia e conservava, come fossero dobloni.
In un tempo in cui si conosceva l’arte del riciclo,
soprattutto in un luogo come era l’Asinara dove non c’erano negozi,
mia madre conosceva anche l’esigenza di quell’arte e l’importanza
di ogni singola cosa.
Su quell’isola anche un ago era considerato un bene prezioso.
Lei mise per anni in cassaforte, bottoni di ogni foggia, colore e materiale,
di bianca madreperla di una camicetta,
di metallo grigio delle divise di mio padre,
d’oro scintillante di un suo vestito buono,
un piccolo automatico del body di un neonato.
Un prezioso bottino dei bottoni in un barattolo.
Anche quando ci trasferimmo ad Alghero,
e nonostante a pochi metri da casa ci fosse finalmente una merceria
dove lei si recava, con la felicità di una bambina che va a comprare le
caramelle, quel barattolo antico lo tenne sempre.
Oggi, è stato come ritrovare il forziere sepolto nell’isola deserta,
ricolmo e luccicante di dobloni.
–
Tutti quei bottoni colorati, alla rinfusa,
che ho separato sul tavolo per forma e per colore,
in tanti piccoli mucchietti, per fotografarli.
E così ho capito,
ho capito il lavoro di mia madre, delle sue mani e del suo cuore.
Ho capito l’eredità che mi ha lasciato,
un mucchio di ricordi colorati, bottoni da mettere in fila, da legare con un filo.
Ha lasciato a me l’incarico di andare in merceria e comprare il filo prezioso per cucire
ogni bottone ad un ricordo.
Oggi ho ritrovato quel gran tesoro di mia madre e davvero oggi,
non potrei essere più ricca.
Lucia Amato
Una mia personalissima impressione espressa a caldo, che confermo in toto.
Il bagliore di un cammeo prezioso, mi è comparso all’improvviso, emerso dal fondo indefinito del web.
E’ un breve video che desidero proporre a tutti coloro che soffrono del “mal d’Asinara”, perchè possano apprezzare le magnifiche parole scritte da Lucia Amato, accostate alle toccanti immagini di Rita Vona con l’ausilio essenziale della vibrante voce di Alessandra Rozzo, che ci hanno voluto raccontare una storia di sensazioni, di piccole grandi sensazioni che ognuno riscoprirà, come per incanto, di aver già provato.
Allora lasciamo che le parole facciano posto al video per abbandonarci alle mille fantasie che, questo suscita.
Precedenti articoli incentrati sulla poesia di Lucia Amato L’artista (2017)