IL PASSATO (le Storie)
Ve la immaginate una imbarcazione che nel mare tranquillo del Golfo dell’Asinara si solleva dall’acqua e lentamente si innalza sino a raggiungere il paradiso?
Quando Romano Chessa mi ha interpellato, dicendomi di avere rintracciato un filmato tedesco del 1993 sull’Asinara, sono sceso dalle nuvole ove un sobbalzo mi aveva fatto arrivare.
Permettetemi di ringraziare coloro che hanno espresso sensazioni, commenti, condivisioni e like, dopo la visione della prima parte del filmato del 1993
postato ieri.
Io sono molto contento che questo, come gli altri filmati dell’isola dell’Asinara, vada a colmare quella foto-cineteca che costituisce il bagaglio di ognuno di noi.
Alcuni commenti:
“Bel lavoro Carlo.
E’ sempre un piacere condividere ciò che abbiamo a disposizione. Siamo fortunati, molto fortunati, se abbiamo quest’Isola con la suaunicità. Lo dobbiamo a chi ci ha vissuto, e chi lavora nel presente per continuare la transazione Penitenziario/Parco nel migliore dei modi.“
Lucia Amato
“Ringrazio Romano Chessa per questo bel regalo al gruppo. Mi ritrovo sempre a guardare con molta tenerezza i ricordi del passato e a pensare quanto quel mio pezzetto di vita trascorso in Asinara, sia stato importante nei miei anni successivi e a quanto ancora produca in me vitalità e ricerca di bellezza. Allo stesso modo mi auguro, ogni volta che i ricordi vengono riproposti in questa pagina, possano fare lo stesso effetto a chi si occupa dell’isola.
Cari saluti e grazie ancora.“
Ivan Chelo
“Molto bello vedere rivivere l’orto nei pressi della lavanderia. Cosa veniva piantato?
r.
“E’ quello l’orto comunemente chiamato l’orto di Paonessa oggetto di menzione anche in un articolo di Giampaolo (Cassitta n.d.r.). Nell’immagine del filmato si possono scorgere i filari di fagioli con canna, fagiolini, ma negli orti presenti in tutte le Diramazioni (i più grandi erano quelli di Campo Perdu e Trabuccato) si coltivavano prodotti invernali ed estivi mettendo in atto la rotazione delle colture, si coltivavano pomodori, lattughe, peperoni, melanzane…….. Questa valle in cui insisteva anticamente la lavanderia e successivamente l’Orto di Paonessa è in comunicazione con l’invaso di Maria Rosaria (foto in basso) e, ricordo (a me stesso) che la diga tracimò portando una notevole massa di terreno molto fertile a valle, mentre la massa d’acqua si riversò in mare.
Nella terza ed ultima parte del filmato “Con la Cantiello in paradiso” (min 09.03), la nostra pagina ha voluto rendere evidente il valore di un documento ritrovato, insieme alla sua capacità di emozionare, aggiungendo, alla corposa storia dell’isola, ulteriori pregiate atmosfere.
Allora forse potrà essere compreso il perché, nella pagina fb sopracitata, non mi stanco mai di ripetere che non sono interessanti il “like” o i “cuoricini”, o le condivisioni (tantissime), se non come indiretta misura dell’apprezzamento da parte dei lettori.
Interessa il coinvolgimento (in questo caso del lettore) la sua immersione nella fantasia, nel ricordo, il richiamo potente a sensazioni provate e sopite.
– Perché, molti come me ritengono che sia possibile guardare, con favore al domani dell’Asinara, soltanto approfondendo, il più possibile, la conoscenza della sua incredibile storia.
La visita dell’Asinara deve diventare un’esperienza personale che non incontra solo una serie di merravigliosi paesaggi, di scorci e di visuali uniche, deve avere una parte, piccola o grande. dedicata a incontri, a conoscenze, a mondi di condivisione e di passioni.
Il valore aggiunto del turismo esperienziale è il forte elemento emozionale che ha un impatto potente sul ricordo.
Un’esperienza turistica memorabile a Cala d’Oliva mentre il sole sorge è toccante, rende felici e suscita una forte emozione, ma occorre sempre fare attenzione al fatto che l’esperienza è una percezione del tutto personale.
L’immersione subacquea in qualsiasi punto della costa frastagliata dell’isola regala, al/alla fortunato/a “il paradiso”.Ed allora non resta che percorrere nuovi sentieri che aprono differenti orizzonti, approfondire la conoscenza, è necessario avanzare nella “fruizione turistica pacata dell’Isola dell’Asinara” che si discosti nettamente dal turismo “mordi e fuggi”, bisogna andare verso un turismo di conoscenza, culturale, storico, ecologico, enogastronomico che esalta la realtà locale e privilegia la tradizione in tutte le sue declinazioni…… un turismo esperienziale.
Solo un modo per cui (ed è ciò che da ormai venti anni scrivo) l’esperienza può tradursi in “attività di lavoro integrata nell’ambiente” e “fruizione di un bene unico e irripetibile, rispettosa dell’ecosistema”.