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CENTRALINO C.HENDEL - 1

Approfondimento

Certo questo articolo potrà costituire un tuffo al cuore per tutti coloro che hanno vissuto nell’isola dell’Asinara prima che fosse dismessa e trasformata in Parco Nazionale.
Le immagini con le quali l’articolo viene corredato sono inusuali.
Per chi viveva stabilmente, sia che fosse in servizio o che avesse fatto parte dei gruppi familiari del personale che risiedeva all’Asinara, l’arrivo cadenzato dei “Colloqui” durante la settimana, era una pratica d’uso comune che non lasciava indifferenti.
Ho già esplicitato una riflessione sui familiari ed aggiungo che, pur non avendo commesso alcunché dovevano sottoporsi a privazioni e sofferenze per il reato di un congiunto.
I bimbi mi hanno sempre colpito, poiché anche in quei frangenti, riuscivano a conservare la spensieratezza tipica delle loro età.

Nelle parole scritte non debbono leggersi giudizi.

Non si tratta affatto di vagheggiamenti nostalgici, è solo che ci siamo ripromessi, come pagina fb e come sito di trasmettere, a chi avrà la costanza di leggere, le sensazioni che l’isola ha costituito per gli abitanti di una volta e l’osservazione dei familiari in visita ai detenuti era, secondo me, una delle più forti.

Per chi volesse approfondire la tematica dei colloqui dei detenuti in carcere che costituisce, come abbiamo precisato nel pezzo principale, un notevole investimento per la Costituzione italiana, pubblichiamo di seguito questo approfondimento in cui sarà esplicitata l’intera procedura per giungere al colloquio con i familiari nella Casa di Reclusione dell’Asinara.
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Abbiamo pensato di separare in due parti l’articolo, per evitare di appesantire oltremodo una trattazione già non molto leggera.
Non possiamo però esimerci dal farlo poiché la sofferenza della persona ristretta in carcere, siamo convinti che possa trovare all’interno del rapporto familiare, una delle più valide ragioni per il suo ravvedimento.

Nel primo inserto l’immagine proposta è relativa al Porto di Porto Torres e alla parte di banchina riservata al Ministero di Grazie e Giustizia, affiancata alla Motonave G. Cantiello è ormeggiata una Motovedetta V7 destinata, come l’altra (a poppa) della classe Z5, alla vigilanza delle coste ed al trasporto del personale.
Se si osserva con attenzione, si può leggere sui mezzi navali la scritta “Agenti di Custodia” e questa è una indicazione chiara della data dello scatto poichè il Corpo degli Agenti di Custodia è stato sciolto nel 1990 e tutto il personale in servizio è confluito nel Corpo di Polizia Penitenziaria (L. 395/90)

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Ecco, di seguito la storia della costruzione, tramite immagine, dei locali colloqui di Cala D’Oliva.

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Non possiamo sottrarci dal trattare anche del 41 bis (banalmente denominato carcere duro) e, per evitare ogni fraintendimento sempre possibile in questo ambito, trascriviamo pedissequamente il passo con il quale l’enciclopedia on line Wikipedia definisce l’istituto.
Il provvedimento è parte della legge Gozzini approvata il 10 ottobre 1986 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 16 ottobre 1986.
In neretto è stata evidenziata la parte riguardante specificatamente i colloqui.

il 41 BIS

foto di Wikipedia al 11.11.2018

foto di Wikipedia al 11.11.2018

La norma prevede la possibilità per il Ministro della giustizia di sospendere l’applicazione delle normali regole di trattamento dei detenuti previste dalla stessa legge in casi eccezionali di rivolta o di altre gravi situazioni di emergenza per alcuni detenuti (anche in attesa di giudizio) incarcerati per reati di criminalità organizzata, terrorismo, eversione e altri tipi di reato.

Ambito di applicazione
Il regime si applica a singoli detenuti ed è volto a ostacolare le comunicazioni degli stessi con le organizzazioni criminali operanti all’esterno, i contatti tra appartenenti alla stessa organizzazione criminale all’interno del carcere e i contatti tra gli appartenenti a diverse organizzazioni criminali, così da evitare il verificarsi di delitti e garantire la sicurezza e l’ordine pubblico anche fuori dalle carceri.

Misure applicabili
La legge specifica le misure applicabili:[
– Isolamento nei confronti degli altri detenuti. Il detenuto è situato in una camera di pernottamento singola e non ha accesso a spazi comuni del carcere.
– L’ora d’aria è limitata – rispetto ai detenuti comuni – a due ore al giorno e avviene anch’essa in isolamento.
– Il detenuto è costantemente sorvegliato da un reparto speciale del corpo di polizia penitenziaria il quale, a sua volta, non entra in contatto con gli altri poliziotti penitenziari.
Limitazione dei colloqui con i familiari e gli avvocati per quantità (massimo uno al mese; nel caso degli avvocati questa norma è stata annullata dalla Corte costituzionale nel 2013), per qualità (impedito contatto fisico da un vetro divisorio) e per durata. Solo per coloro che non effettuano colloqui può essere autorizzato, con provvedimento motivato del direttore dell’istituto un colloquio telefonico mensile con i familiari e conviventi della durata massima di dieci minuti.
– Sottoposizione a visto di censura della posta in uscita e in entrata.
– Limitazione delle somme, dei beni e degli oggetti (penne, quaderni, macchine fotografiche, bottiglie, ecc.) che possono essere ricevuti dall’esterno.
– Esclusione dalle rappresentanze dei detenuti e degli internati. La Corte di cassazione, con ripetute sentenze, ha riconosciuto la legittimità della circolare del 2011 e della regolamentazione che essa prevede.

Soggetti destinatari
Il “carcere duro” è applicabile per taluno dei delitti indicati dall’articolo 41-bis della legge penitenziaria:
– delitti commessi per finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell’ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza;
– delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso;
– delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’associazione mafiosa ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose;
– delitto di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù;
– prostituzione minorile, consistente nell’indurre alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto ovvero nel favorirne o sfruttarne la prostituzione;
– delitto di chi, utilizzando minori degli anni diciotto, realizza esibizioni pornografiche o produce materiale pornografico ovvero induce minori di anni diciotto a partecipare ad esibizioni pornografiche e chi fa commercio del materiale pornografico predetto;
– delitto di tratta di persone;
– delitto di acquisto e alienazione di schiavi;
– delitto di violenza sessuale di gruppo;
– delitto di sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione;
– delitto di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi etc;
– delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope.

In questo articolo di approfondimento, pur non disdegnando di offrire spunti di riflessione, tuttavia non intendiamo dibattere posizioni politiche che tanto appassionano  le persone (legislatori, politici, giuristi, operatori) che, a vario titolo si riferiscono alle istituzioni penitenziarie.
Perciò continuiamo nella nostra modesta esposizione pura e semplice…. di un tempo trascorso…

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carlo hendel

Carlo nasce nei primi mesi del '50 e trascorre la sua infanzia a Roma, nella zona centrale della capitale, a “due minuti a piedi” da Piazza di Spagna. Di padre polacco e con la mamma abruzzese, Carlo aveva un fratello in Polonia, ed ha tre sorelle: una in Polonia e due in Italia. All'età di 22 anni si trasferisce nel paesino abruzzese di Barete e vi svolge attività libero-professionale per circa dieci anni. Consegue la nomina, da parte del Ministero di Grazia e Giustizia, alla Direzione Agrozootecnica della Casa di Reclusione dell'Asinara, evento che lo farà incontrare con l'isola e con la Sardegna. Vive e lavora con passione all’Asinara, per circa cinque anni, dal 1982. Alla vigilia della trasformazione dell’isola in Parco, partecipa come coautore, al volume “ASINARA” Storia, natura, mare e tutela dell’ambiente (Delfino Editore 1993) curato da A. Cossu, V. Gazale, X. Monbaillu e A. Torre, per la parte riguardante la Storia agricola e l’ordinamento carcerario. ------------------------------------------------------------------------------ L'Asinara non sarà più dimenticata. Blogger dal 2000 sotto vari pseudonimi, e con svariati blog. Nel 2007 pubblica una nota "L'Asinara - La storia scritta dai vincitori" con la quale, per la prima volta, rivendica per l'isola il suo "diritto inalienabile alla storia". Nel 2016 pubblica questo portale personale investendo notevoli energie e risorse solo con l'intento divulgativo e per testimoniare la storia dell'isola senza preconcetti o preferenze, per tutti i periodi e le vicissitudini attraversati dall'Asinara. Prosegue la sua attività lavorativa prima a Castelfranco Emilia (MO), poi a Roma (D.A.P.) ed infine a Viterbo ove maturerà il tempo della agognata quiescenza. All'età di 59 anni la sua vita cambia in modo importante, ma non è questa la sede propria di siffatta narrazione. -------------------------------------------------------------------------------------- Si definisce, da sempre, un ecoagricoltore e ancora oggi, produce olio biologico extravergine di oliva per autoconsumo, coltiva il suo orto con metodi esclusivamente naturali ed alleva animali da cortile. Carlo spesso ama dichiarare di aver avuto cinque o sei vite, ora ha due splendidi nipotini ed un diavolo per capello! Il resto lo lasciamo ai posteri......

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