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sbarre

Una drammatica evasione

Fonte documentale: Archivio di Stato di Sassari
Periodo storico: anno 1933

Autrice: Lorena Piras

Tentare un’evasione dall’Asinara, in due, armati di moschetto e munizioni e con addosso la divisa da carcerato, pantaloni chiari e giubba scura, portandosi dietro una sacca con un calendarietto, un santino, un cucchiaio, un pettine, le lettere delle famiglie.lettera

 

e ancora…

quadretti stropicc Mantova

 

 

Riuscire a toccare la costa, arrivare a Castelsardo prima dell’alba di un 1934 iniziato da pochi giorni. La libertà è a portata di mano, ai due evasi sembra di toccarla.
Il più è fatto, l’Asinara è alle spalle.

Il sogno, invece, è lì davanti: le coste di Olbia.

Un sogno appena nato e già spezzato. Non lo sanno, Agide e Luigi, ma un pescatore li ha visti e ha avvisato le forze dell’ordine.

La fuga per un po’  continua.

Immagine sacra (Fonte internet)

Immagine sacra (fonte web)

 

I due raggiungono prima la torre di Abbacurrente e in seguito la cantoniera de “Li Pidriazzi”, nella Nurra.

Rubano due cavalli a un ragazzino, un servo pastore di nome Francesco, che li insegue supplicandoli di restituirgli gli animali per evitargli il licenziamento.

Mossi a pietà, Agide e Luigi cedono e proseguono a piedi, seguendo le indicazioni del ragazzo che, avendo capito che si trattava di due evasi, li indirizza verso un intrico di cespugli e alberi, con l’intenzione di rallentarne il cammino e denunciarli.

Passa solo un giorno quando una tredicenne informa i carabinieri di aver notato vicino a casa sua, nella regione de “La Crucca” “due individui sospetti, armati di fucile che, camminando curvi, per nascondersi alla vista quasi saltellavano di cespuglio in cespuglio per non farsi notare“.

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La fuga è finita.
Tutt’intorno, ci sono carabinieri.

Agide e Luigi scappano in due direzioni diverse. Non basta intimare l’alt, lo scontro a fuoco è inevitabile.

Luigi nella fuga, si ferisce a una gamba, perde i sensi e cade a terra svenuto, salvandosi la vita.
Agide, invece, viene colpito da tre pallottole e muore.

Dopo qualche ora di latitanza Luigi si costituisce al carcere di Sassari. Imputato di evasione, resistenza aggravata a pubblico ufficiale e minaccia a mano armata, viene condannato a tre anni e sei mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali.

Lorena Piras

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carlo hendel

Carlo nasce nei primi mesi del '50 e trascorre la sua infanzia a Roma, nella zona centrale della capitale, a “due minuti a piedi” da Piazza di Spagna. Di padre polacco e con la mamma abruzzese, Carlo aveva un fratello in Polonia, ed ha tre sorelle: una in Polonia e due in Italia. All'età di 22 anni si trasferisce nel paesino abruzzese di Barete e vi svolge attività libero-professionale per circa dieci anni. Consegue la nomina, da parte del Ministero di Grazia e Giustizia, alla Direzione Agrozootecnica della Casa di Reclusione dell'Asinara, evento che lo farà incontrare con l'isola e con la Sardegna. Vive e lavora con passione all’Asinara, per circa cinque anni, dal 1982. Alla vigilia della trasformazione dell’isola in Parco, partecipa come coautore, al volume “ASINARA” Storia, natura, mare e tutela dell’ambiente (Delfino Editore 1993) curato da A. Cossu, V. Gazale, X. Monbaillu e A. Torre, per la parte riguardante la Storia agricola e l’ordinamento carcerario. ------------------------------------------------------------------------------ L'Asinara non sarà più dimenticata. Blogger dal 2000 sotto vari pseudonimi, e con svariati blog. Nel 2007 pubblica una nota "L'Asinara - La storia scritta dai vincitori" con la quale, per la prima volta, rivendica per l'isola il suo "diritto inalienabile alla storia". Nel 2016 pubblica questo portale personale investendo notevoli energie e risorse solo con l'intento divulgativo e per testimoniare la storia dell'isola senza preconcetti o preferenze, per tutti i periodi e le vicissitudini attraversati dall'Asinara. Prosegue la sua attività lavorativa prima a Castelfranco Emilia (MO), poi a Roma (D.A.P.) ed infine a Viterbo ove maturerà il tempo della agognata quiescenza. All'età di 59 anni la sua vita cambia in modo importante, ma non è questa la sede propria di siffatta narrazione. -------------------------------------------------------------------------------------- Si definisce, da sempre, un ecoagricoltore e ancora oggi, produce olio biologico extravergine di oliva per autoconsumo, coltiva il suo orto con metodi esclusivamente naturali ed alleva animali da cortile. Carlo spesso ama dichiarare di aver avuto cinque o sei vite, ora ha due splendidi nipotini ed un diavolo per capello! Il resto lo lasciamo ai posteri......

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