era Lucio Battisti che cantava la melodia che dà il titolo a questo articolo, fu ideata insieme a Mogol.
E’ alquanto sorprendente come le parole, le immagini e i ricordi, abbiano la capacità di suscitare emozioni che poi, al pari dei fatti, difficilmente si riescono a dimenticare!
Ho ricevuto una lettera d’amore! (24 agosto 2021)
Qualcuno penserà: “… ma ce lo dici così, pubblicamente, infrangendo ogni regola sulla riservatezza”.
Quando le parole dell’interessata saranno scritte potrà disvelarsi l’arcano……
Le parole della Signora Marta Chergia sono emozionanti poichè raccontano, con semplicità, cosa sia passato per il suo cuore quando ha poggiato il suo piede sul granito del porticciolo di Cala Reale.
Certo, non avrei difficoltà a sottolineare ogni passo, ma preferisco lasciare il posto dovuto alle sensazioni, preciso soltanto che i nominativi (non tutti) sono stati da me abbreviati alla sola iniziale esclusivamente per proteggere la riservatezza degli interessati.
E alla Signora Marta che si chiede se mi ha annoiato, rispondo che sono convinto che nessuno possa mai annoiarsi di essere emozionato, e la ringrazio Signora Marta!
La magnifica immagine, che apre questo breve racconto, è stata scattata da Maria Antonietta Vodret all’Asinara ed inquadra l’ampio tratto di mare antistante il paesello di Cala d’Oliva. Anche questo tipo di immagine appartiene alla categoria di quegli eventi che conferiscono, all’occhio di chi guarda, una serie di sensazioni difficili da definire compiutamente, ma che lasciano nell’osservatore un senso di quieta tranquillità, una sorta di appagamento.
Sono queste le immagini che, chi legge, ricerca.
La Signora Marta Chergia si riferisce ad un periodo (1950-1958) in cui ha abitato l’Asinara, prima a Cala Reale e poi a Cala d’Oliva, ed ha frequentato le rispettive classi della
scuola elementare (che erano entrambe pluriclassi).
Marta giunse sull’isola dell’Asinara al seguito della famiglia poichè il padre, era un graduato della Guardia di Finanza ed era stato inviato in servizio sull’isola poichè all’epoca esisteva anche l’ufficio del Dazio, un Ufficio statale dipendente dal Ministero delle Finanze e oggi scomparso con l’entrata in vigore dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto).
La legge che introdusse l’IVA fece cessare la riscossione del dazio (tassa sulle merci che entravano nel territorio comunale).
A Cala d’Oliva la struttura detentiva denominata “Diramazione Centrale” non era stata ancora edificata, così come oggi la conosciamo (ne abbiamo ampiamente parlato in questo sito) ed il paesello di Cala D’Oliva aveva diversi fabbricati destinati a celle dei detenuti ed altri destinati ad abitazione delle famiglie del personale civile e militare.
La “maestra Franca” era la compianta maestra, moglie del medico condotto Dr. Vindice Silvetti.
Il caprone Andria è realmente esistito, era stato addomesticato ed abituato a girovagare liberamente per il paesello, con notevole divertimento dei bambini.