Era quasi come oggi, era un caldo giorno d’estate quello dell’anno 2010 (come passa il tempo) quando, presentato dalla gentile Marina Massidda, faccio la conoscenza telefonica di Giovanni Solero, Comandante di lungo corso su navi mercantili e di linea, ora in pensione, che mi piace però chiamare solamente “Comandante Solero”.
Mi racconta di essere appena stato all’Asinara, alla ricerca delle sue radici, sono curioso e chiedo subito “le ha trovate?” La sua risposta, immediata, è affermativa, però, mi spiazza.
La persona è di quelle che suscitano subito simpatia “a pelle” e, dopo un breve avvicinamento, con l’abbandono del formale “lei“, inizia una corrispondenza ideale e poi informatica che prosegue ancora oggi.
Tempo dopo ci incontriamo ad Acquapendente, un ridente paesino in riva al lago di Bolsena e Giovanni mi affida, per la pubblicazione, una serie di immagini, che lo ritraggono all’Asinara, a Cala d’Oliva.
La prima foto antica ritrae la nonna di Giovanni, la Sig.ra Grace Ware coniugata Jacobs e la sorella Graziella ai piedi della scaletta che dalla Piazzetta di Cala d’Oliva scende sino al Porto di Cala d’Oliva, la seconda è del 1936 e Giovanni è in braccio alla mamma Sara.
Il figlio dell’Agronomo
Giovanni infatti è il figlio dell’Agronomo dell’Asinara di nome Virginio che vi ha prestato servizio nel 1935-36 sino al 1940 e successivamente trasferito a Tramariglio (nei pressi di Alghero) prima che questa colonia fosse definitivamente chiusa.
Nel bellissimo libro di Vittorio Gazale e di Stefano Tedde, “le carte liberate” ed. Carlo Delfino
potrete ritrovare, tra le altre interessanti documentazioni e immagini, un documento inedito dell’Agronomo Virginio Solero che, di proprio pugno, scrive al Direttore di Tramariglio:
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Sig. Direttore,
per i provvedimenti del caso comunica che stamane la matr. 423 di è rifiutata di lavorare adducendo che era venuto in Colonia per riposare e stare questi ultimi mesi a respirare aria buona.
Ho cercato di convincerlo, ma ha risposto arrogantemente; l’agente addetto alla squadra gli ha ordinato nel frattempo di togliersi il berretto, al che il 423 si è rifiutato affermando che non se lo toglieva per nessuno.
Tramariglio, 30 maggio 1942
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PS: Per una corretta lettura del documento, scritto nel 1942, è opportuno non dimenticare che il regolamento penitenziario dell’epoca obbligava tutto il personale in servizio a rivolgersi, nei confronti dei detenuti, riferendosi esclusivamente al loro numero di matricola.

Giovanni nel giorno della sua Prima Comunione (1.02.1942). Questa cara immagine verrà inviata alla nonna la Signora Grace Ware coniugata Jacobs, con una delicatissima dedica speciale di Giovanni…..
“All’adorata nonna Giovanna in ricordo della mia prima Santa Comunione” Asinara 1-2-1942“
Vorrei sottolineare
una osservazione che dovrebbe sgorgare spontanea come acqua sorgiva, ma che in questi tempi così travagliati e frenetici non è più così ovvia.
E’ vero,
l’informatizzazione crescente delle attività quotidiane, avendo ampliato a dismisura la platea di riferimento e dilatato enormemente il nostro campo d’osservazione, ci distoglie dal riflettere, ci induce a correre, ci sferza a “passare avanti”, a non fermarci, a non pensare.
Ma i luoghi,
i sassi di cui parliamo, fanno sempre riferimento a storie grandi e piccole e per questo ci siamo sempre battuti perchè la storia dell’isola venisse ricordata ed ora abbiamo salutato, con estremo interesse, la creazione dell’Osservatorio della Memoria di Cala D’Oliva, che verrà inaugurato a breve.
In fondo
dietro ogni immagine che si pubblica in questo sito, come quelle della pagina fb da cui questo sito ha preso avvio, oltre all’opera, spesso misconosciuta, del fotografo, vede altri uomini, c’è la loro storia, le emozioni, le passioni.
Ogni singola immagine
è un mondo, è una marrazione bella o brutta, con il fine lieto o meno, ma tutte riconducono ad un affetto unico,
all’isola
che ognuno
si porta
dentro.
Cala D’oliva – Il Direttore Carretta ed il Comandante Francesconi all’imbarco conducono nonna Grace Jacobs (di origine inglese) fuori dall’isola dell’Asinara.
Inquadramento storico dell’immagine.
La persona al centro, della foto sottostante, che indossa la divisa dell’epoca e sul capo ha una bustina è il Direttore Donato Carretta.
Dal 1932, l’ascesa al potere del fascismo determinò, nell’immediato, una sola novità significativa: il passaggio nel Ministero dell’Interno della Direzione generale delle carceri e dei riformatori al ministero di Grazia Giustizia e Culti, tale convivenza dura circa nove anni.
Il 27 settembre 1940, Germania, Italia e Giappone firmano il Patto Tripartito che divenne noto come “l’Alleanza dell’Asse“, ma già dal primo novembre 1936, una settimana dopo aver firmato un patto d’amicizia, la Germania e l’Italia annunciarono la creazione dell’Asse Roma-Berlino, di fatto rivelando il comune obiettivo di destabilizzare l’ordine europeo.
Gli “Alleati“, guidati da Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica, riuscirono alla fine a sconfiggere le forze dell’Asse e a porre fine alla Seconda Guerra Mondiale.
Il 18 settembre 1944 Donato Carretta, divenuto Direttore di Regina Coeli, a Roma viene gettato nel Tevere, ucciso ed il suo corpo appeso, a testa in giù, alle inferriate del carcere (ma questa è tutta un’altra dolorosa storia).
Per concludere si offre un piccolo riassunto in pillole della
STORIA SCOLASTICA del bimbo Giovanni Solero
In una nota rintracciata, dopo assidue ricerche, dall’amico Leonardo Delogu, coadiuvato egregiamente dalla sua fonte privilegiata Maria Franca C. si legge:
SCUOLA DIURNA
“GIAN GIACOMO BADINI” med. d’oro
Comune di PortoTorres
Frazione di Cala d’Oliva
Anno scolastico 1938/39
Classe prima
Alunno
Solero Giovanni di Virginio e di Sara Jacobs
nato a Padova il xx.xx.xxxxx di anni 6
Approvato
insegnante: Paolo Accolla
ed in differente documentazione si legge ancora:
Il maestro che scrive è quello di Cala Reale il Sig. Campus Salvatore fu Federico e di Ruffiani Agostina, nato a Bono 16.04.1918 diplomato a Caserta…
Dalla nota scritta il 28.05.1940 dal Prof. Campus apprendiamo che:
Presenti gli alunni ho consegnato oggi, al Direttore della Colonia, il ferro raccolto per essere Donato alla patria. In tutto 3 quintali.
In quest’opera si è distinto maggiormente l’alunno Solero Giovanni che, da solo, ne ha raccolto più di un quintale.
Giovanni Solero si trasferirà, al seguito della sua famiglia, a Tramariglio – Porto Conte, lasciando definitivamente la scuola dell’Asinara il giorno 5 febbraio 1942.
Farà ritorno all’Asinara dopo ben sessantotto anni.
E’ forse il caso di affermare che l’Asinara non si dimentica.
(16 giugno 2017)
n.b. Le immagini inserite di seguito sono frutto di elaborazioni fotografiche, mentre i fatti, sopra accuratamente descritti, sono reali.
Il Giallo dell’estate 2017
Capita qualche volta di assistere ad un delitto e questa volta è stata l’Asinara lo scenario privilegiato di questo film che certo non sarà proiettato nei cinema italiani. Hanno ucciso……ma chi?
Forse la verità.
Scherzi a parte abbiamo riscontrato nella pagina fb degli “affetti dal mal d’Asinara” il rilancio di un commento che sintetizzando affermava la non veridicità dell’immagine presentata.
La foto non è stata scattata all’Asinara.
L’accusa è di quelle che fanno tremare i polsi ad una pagina come a questo sito che, entrambi, si fanno vanto della documentazione storica seria e della correttezza il proprio “status”.
Ho quindi precisato:
– che la persona che mi aveva consegnato la foto era assolutamente attendibile, degna di stima e di rispetto;
– che sui punti specifici dell’immagine, accusata di non essere vera, puntualizzavo che la barca, di cui allora non conoscevo il nome, era stata in servizio a Cala d’Oliva (ho allegato un’altra immagine della stessa barca);
– che riguardo ai luoghi, essi erano indiscutibilmente quelli indicati facendo riferimento alla collocazione pregressa del porto di Cala d’Oliva;
– che per ciò che riguardava Francesconi questa persona era stato effettivamente il comandante di una imbarcazione e che probabilmente era la persona che, nella foto, stava mollando gli ormeggi;
– che sul Direttore Carretta, il proprietario della foto mi aveva riconfermato la sua presenza sull’imbarcazione e che mi riservavo di allegare una immagine che, il giorno successivo, ho ritrovato nel nostro archivio.
Orbene ieri sera 18.06.2017 ho aggiunto al post altri due particolari indicativi cioè il nome della barca “Costantino Simula” accompagnato da una immagine di differente provenienza (arch. Gianfranco Massidda) e l’immagine del Parroco dell’epoca Don Chessa che gioca al pallone, in aggiunta alle indicazioni fornitemi dal Comandante Solero sul nominativo del medico dell’isola il dott. Giudiceandrea e del Ragioniere della Colonia il Sig. Maione.
E’stato trovato l’assassino!