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Il passaggio per il paradiso

E’ l’11 dicembre 2017, dell’isola Asinara, Lucia Amato scrive:

Nella sua lunga storia l’Asinara è stata culla e serbatoio dell’intera gamma dei sentimenti
umani.

Ha visto nascite, fine di esistenze, rinascite, infanzie, giovinezze, maturità e vecchiaie.
Ha visto reclusione e libertà, gioia e sofferenza, speranze ed ingiustizie; chi avrebbe voluto
viverci per sempre, chi non l’avrebbe neanche mai voluta conoscere, chi ha imparato ad
amarla col tempo, chi l’ha amata da subito incondizionatamente.

La sua magia è stata, ed è, quella di far sentire, tutti, unici ed irripetibili, con ognuno ha
scambiato e prodotto sensazioni ed emozioni forti, accogliendo e trasformando per sempre
le vite di tutti, a tutti ha donato un pezzo di se’ da riporre nel proprio bagaglio personale e
da portar via.

Della ricchezza contenuta in quel bagaglio è giusto essere gelosamente orgogliosi, ma
credo anche che bisogna esserne riconoscenti, a lei, all’Asinara.

Tenere il tesoro chiuso nel forziere non serve, non salverà l’Asinara dall’assalto dei pirati
che, indubbiamente, esistono; al contrario, rimettere in circolo le ricchezze accumulate ne
produrrà di nuove, oltre che saldare il debito di riconoscenza con l’amata Isola.

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Poi, d’improvviso, ricorda alcune immagini scattate poco tempo prima sulla spiaggia delle Saline di Stintino. Ricorda una giornata particolare con una luce strana ed una burrasca di levante che aveva lasciato nel suo cuore strascichi di nuvole.
Rammenta alcuni versi pensati, solo pensati, che l’hanno inconsapevolmente attratta verso una strada, anzi verso un fiabesco passaggio…….

                                            il passaggio del paradiso

quasi meccanicamente prende un foglio di carta e scrive

Ti ho vista in lontananza

Sospesa tra cielo e mare

In quella luce ebbi persino a dubitare

Che fosse di vera terra la presenza

Ma c’era un ponte per tornare

Ho accolto l’invito ed ho scattato

Non l’immagine netta e chiara

Di quello strano sogno vi ho portato

Ma lo stupore e nostalgia per l’Asinara

 

                                                                        Lucia Amato

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Ecco, quando accadono eventi come questo, ammutolisco, resto senza parole, le parole che non sono mancate a Lucia per comporre il delicato e fugace lampo di affetto poetico per l’Asinara.

Le immagini fotografiche, cariche si sensazioni, potrebbero essere scambiate per acquerelli, il cielo ed il mare si sussurrano parole eterne e la poesia ricorda schizzi di colore che riescono genialmente a definire il quadro.

carlo hendel

Carlo nasce nei primi mesi del '50 e trascorre la sua infanzia a Roma, nella zona centrale della capitale, a “due minuti a piedi” da Piazza di Spagna. Di padre polacco e con la mamma abruzzese, Carlo aveva un fratello in Polonia, ed ha tre sorelle: una in Polonia e due in Italia. All'età di 22 anni si trasferisce nel paesino abruzzese di Barete e vi svolge attività libero-professionale per circa dieci anni. Consegue la nomina, da parte del Ministero di Grazia e Giustizia, alla Direzione Agrozootecnica della Casa di Reclusione dell'Asinara, evento che lo farà incontrare con l'isola e con la Sardegna. Vive e lavora con passione all’Asinara, per circa cinque anni, dal 1982. Alla vigilia della trasformazione dell’isola in Parco, partecipa come coautore, al volume “ASINARA” Storia, natura, mare e tutela dell’ambiente (Delfino Editore 1993) curato da A. Cossu, V. Gazale, X. Monbaillu e A. Torre, per la parte riguardante la Storia agricola e l’ordinamento carcerario. ------------------------------------------------------------------------------ L'Asinara non sarà più dimenticata. Blogger dal 2000 sotto vari pseudonimi, e con svariati blog. Nel 2007 pubblica una nota "L'Asinara - La storia scritta dai vincitori" con la quale, per la prima volta, rivendica per l'isola il suo "diritto inalienabile alla storia". Nel 2016 pubblica questo portale personale investendo notevoli energie e risorse solo con l'intento divulgativo e per testimoniare la storia dell'isola senza preconcetti o preferenze, per tutti i periodi e le vicissitudini attraversati dall'Asinara. Prosegue la sua attività lavorativa prima a Castelfranco Emilia (MO), poi a Roma (D.A.P.) ed infine a Viterbo ove maturerà il tempo della agognata quiescenza. All'età di 59 anni la sua vita cambia in modo importante, ma non è questa la sede propria di siffatta narrazione. -------------------------------------------------------------------------------------- Si definisce, da sempre, un ecoagricoltore e ancora oggi, produce olio biologico extravergine di oliva per autoconsumo, coltiva il suo orto con metodi esclusivamente naturali ed alleva animali da cortile. Carlo spesso ama dichiarare di aver avuto cinque o sei vite, ora ha due splendidi nipotini ed un diavolo per capello! Il resto lo lasciamo ai posteri......

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