Il Cristo dei rottami.
I turisti e gli amici che dovessero recarsi all’Asinara per una gita di piacere, potranno visitare la piccola chiesa di Cala D’Oliva dedicata a “Maria Immacolata Concezione” dove potranno ammirare, dietro l’altare, l’opera attribuita ad Aldo Caròn (l’artista nasce a Pove del Grappa nel 1919 e muore a Borgo Valsugana, 07.09 2006).
Dall’ormai famoso testo “Asinara” di Nino Giglio (Rebellato Ed. 1974) prendiamo alcune note sull’artista Prof. Aldo Caron che ha realizzato all’Asinara varie opere, in particolare sculture realizzate con i materiali più vari tra i quali il ferro.
Il Prof. Aldo Caron è uno degli scultori europei più interessanti ed apprezzati per la bellezza delle opere, tutte caratterizzate da vibrante, penetrante incisività ed ispirate alla natura nella sua dinamica e perciò stesso alla vita…..
Ed è, nel contempo un sentimentale che, anche dalla materia più arida, è capace di trarre motivo ed ispirazione di poesia…
e conclude
E’ facile comprendere come un “soggetto” del genere che, fra l’altro, è anche un subacqueo di valore – non appena conosciuta l’Asinara, se ne sia profondamente innamorato”.
Caròn Aldo. – Scultore italiano. Ha studiato a Milano. Solo dopo meditate ricerche e soluzioni formali si è indirizzato verso
l’astratto, conservando tuttavia rigore e solidità anche là dove i principi di statica tradizionali vengono completamente capovolti (Urgenza di spazio, 1963; Motivo verticale, 1963). Ha partecipato a innumerevoli rassegne espositive, tra le quali la mostra antologica che nel 1992 gli ha dedicato la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento.
Sono molto lieto di ringraziare oltre che il figlio dell’artista anche Marina Rita Massidda che ha permesso la riproposizione delle sue descrizioni dell’opera di Aldo Caron e nel contempo anche delle sue immagini in occasione dell’inaugurazione (evento dell’anno 2014) della mostra fotografica permanente in Cala Reale, relativa alla famiglia Massidda che tanto ha contribuito allo sviluppo dell’Asinara, così come noi la conosciamo.
Ringrazio anche il figlio di Aldo Caron il Sig Giovanni che è stato immortalato nel citato testo di Nino Giglio con una preda, di discrete dimensioni, pescata dal padre
Le impressioni di una bimba (23 maggio 2018)
Il “Cristo dei rottami” è un’opera che ai tempi non fu capita ed apprezzata proprio da tutti, soprattutto da coloro che facevano fatica a discostarsi dalla iconografia classica.
Da bambina provavo istintivamente simpatia per quel Cristo “stortignaccolo” che alcuni definivano “brutto” e forse già intuivo la volontà di rappresentare così direttamente la sofferenza del Cristo in croce, nella scelta della durezza del materiale utilizzato, in quell’immagine spezzata dal dolore, fatta di rottami riportati in vita pur raffiguranti la dolorosa morte, costruita da mani che altrettanto conoscevano una difficile condizione, guidate dalla visione profonda di un artista che, a tutta quella sofferenza, ha ridato invece una speranza ed una continuità affrancata dalla morte.
E il Cristo è ancora lì, a testimoniarlo.
. Lucia
Di seguito le parole in risposta di Giovanni Caron (figlio dell’autore dell’opera):
Cara Lucia,
che bei ricordi e che riflessione profonda!
L’arte è così, non è una speculazione intellettuale, ma comunica il suo messaggio alle persone sensibili in modo diretto senza bisogno di spiegazioni.
E il tuo racconto delle sensazioni che provavi da bambina è per me emozionante.
. Giovanni
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