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Is Arenas repert. Hendel

Testa di Moro

L’immagine con la quale si apre questa nuova narrazione riguarda la strada di accesso alla Casa di Reclusione di Is Arenas, situata in agro di Arbus.

La Casa di Reclusione di Is Arenas sostituì la Colonia Penale di Tramariglio (Alghero), restituita all’ETFAS proprietaria del terreno. L’intero territorio di “Is Arenas” è pervenuto in parte dalla Società Pertusola e in parte dall’ETFAS, per una superficie complessiva pari a 2.775,547 ha.

Le Certe Liberate di Tedde e Gazale ed. C. Delfino 2016)

(da Le Carte Liberate di Tedde e Gazale Ed. C. Delfino 2016)

 Quello che oggi proponiamo, al  cortese lettore, è differente dai racconti dei precedenti articoli e riguarda solo marginalmente l’Asinara, perchè dalle ricerche effettuate si può ipotizzare che l’evento, raccontato nella composizione poetica inedita, sia effettivamente accaduto nella Casa di Reclusione di Is Arenas il cui Direttore del 1962 si chiamava Sarlo (Le Carte Liberate di A. Tedde e  V. Gazale pag. 350 Ed. Carlo Delfino 2016)

Riguarda la vita e l’attività della colonia stretta tra le maglie rigide delle regole contabili.

Confessatelo che siete curiosi di conoscere chi si cela dietro questo strano titolo, “Testa di Moro”, questa è la sua triste storia, eh si perché Testa di Moro ebbe una fine alquanto travagliata e tutto a causa di una ….. autorizzazione.

 

copertina c.h

Copia di inserto pag 2     Copia l'autorizzazione pag 2l'autorizzazione pag. 3

Quella che si narra nella poesia inedita “era” una modalità amministrativa in uso e, credo, ancora vigente per la normativa della Contabilità Generale dello Stato.
Ed è quello che usualmente oggi chiamiamo, a volte con fare spregevole, “burocrazia“, a me sembra invece che si tratti d’altro e per definirla meglio debbo aggiungere un aggettivo cioè “ottusa” poichè queste procedure di “burocrazia ottusa” non evitano sicuramente chi è intenzionato ad appropriarsi di risorse non sue, a commettere un vero e proprio reato, servono soltanto a scaricare le responsabilità dei preposti al controllo (nel nostro caso il Ministero) cioè evitare che possa essere in qualche modo coinvolto.

I preventivi

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l'autorizzazione pag 7l'autorizzazione pag.8 copia 2 Nella Colonia di Is Arenas di cinquant’anni fa l’agronomo è ormai alla disperazione poiché non si riesce a trovare il sistema per salvare il povero mulo “Testa di Moro”.

Nella vita della Colonia, per le spese più ingenti si indice ovviamente una gara, per le cifre infinitesimali (come la ferratura del mulo) sarebbe opportuno trovare altri sistemi di spesa. Dal 2003 il famoso “legislatore” ha pensato anche di costituire una S.p.A. denominata CONSIP  per prevenire i reati previsti nel D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (“Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”), che ha introdotto la responsabilità amministrativa delle società e di altri enti per reati contro la pubblica amministrazione, e per reati societari commessi da propri amministratori e dipendenti …

Ma la situazione del povero animale non sarebbe certo migliorata, anzi …

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forse ci siamo!
Ma cosa accade?

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E’ un componimento leggermente prolisso, ed è vero, ma l’intenzione dell’autore era evidentemente quella di riproporre la abnormità estrema del procedimento burocratico di acquisto di un bene qualsiasi (in questo caso la ferratura del mulo).

lapide mulo

 

L’origine della filastrocca.

Quando lasciai l’Asinara feci tappa a Castelfranco Emilia, in attesa di essere destinato al DAP non prima che il mio collega Pietro Mencuccini dell’Ufficio VI (Lavoro Penitenziario) del Dipartimento Amm.ne Penitenziaria fosse collocato in quiescenza per raggiunti limiti di età.

Pietro mi accolse come si riceve un  fratello minore, con la sua aria bonaria e burbera, era dispiaciuto di dover lasciare il servizio e l’ultimo suo giorno di lavoro, conoscendo la mia passione per le storie antiche e per i racconti, volle farmi un regalo speciale consegnandomi in una busta chiusa questo componimento di cui ancora gelosamente conservo l’originale.

det.is arenas repert. hendel - 1Il suo autore, con ogni probabilità, è l’Agronomo De Siervo, molto appassionato del suo lavoro,  che ha prestato la sua opera, tra l’altro a Is Arenas e all’Asinara e terminò la sua carriera alla Direzione Generale II.PP. (allora si chiamava in questo modo).

Concludo questo lungo racconto con l’immagine positiva del lavoro di un detenuto all’interno della Colonia Agricola di Is Arenas, impiegato nell’allevamento di quaglie, imagine pubblicata nel menzionato testo “Le carte Liberate di Gazale e Tedde edit. C. Delfino 2016.

carlo

carlo hendel

Carlo nasce nei primi mesi del '50 e trascorre la sua infanzia a Roma, nella zona centrale della capitale, a “due minuti a piedi” da Piazza di Spagna. Di padre polacco e con la mamma abruzzese, Carlo aveva un fratello in Polonia, ed ha tre sorelle: una in Polonia e due in Italia. All'età di 22 anni si trasferisce nel paesino abruzzese di Barete e vi svolge attività libero-professionale per circa dieci anni. Consegue la nomina, da parte del Ministero di Grazia e Giustizia, alla Direzione Agrozootecnica della Casa di Reclusione dell'Asinara, evento che lo farà incontrare con l'isola e con la Sardegna. Vive e lavora con passione all’Asinara, per circa cinque anni, dal 1982. Alla vigilia della trasformazione dell’isola in Parco, partecipa come coautore, al volume “ASINARA” Storia, natura, mare e tutela dell’ambiente (Delfino Editore 1993) curato da A. Cossu, V. Gazale, X. Monbaillu e A. Torre, per la parte riguardante la Storia agricola e l’ordinamento carcerario. ------------------------------------------------------------------------------ L'Asinara non sarà più dimenticata. Blogger dal 2000 sotto vari pseudonimi, e con svariati blog. Nel 2007 pubblica una nota "L'Asinara - La storia scritta dai vincitori" con la quale, per la prima volta, rivendica per l'isola il suo "diritto inalienabile alla storia". Nel 2016 pubblica questo portale personale investendo notevoli energie e risorse solo con l'intento divulgativo e per testimoniare la storia dell'isola senza preconcetti o preferenze, per tutti i periodi e le vicissitudini attraversati dall'Asinara. Prosegue la sua attività lavorativa prima a Castelfranco Emilia (MO), poi a Roma (D.A.P.) ed infine a Viterbo ove maturerà il tempo della agognata quiescenza. All'età di 59 anni la sua vita cambia in modo importante, ma non è questa la sede propria di siffatta narrazione. -------------------------------------------------------------------------------------- Si definisce, da sempre, un ecoagricoltore e ancora oggi, produce olio biologico extravergine di oliva per autoconsumo, coltiva il suo orto con metodi esclusivamente naturali ed alleva animali da cortile. Carlo spesso ama dichiarare di aver avuto cinque o sei vite, ora ha due splendidi nipotini ed un diavolo per capello! Il resto lo lasciamo ai posteri......

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